Bossetto

Bossetto
Fabio Luca Bossetto a passé sa maîtrise en 2003 à la faculté de Lettres et Philosophie de l’Université de Padoue avec une thèse intitulée La pittura su tavola nella seconda metà del Duecento tra Venezia e il Sinai, centrée sur l’étudie de la réception du langage Byzantin par les iconographes Vénitiens actifs dans la lagune ou en Palestine pendant les croisades. Après avoir fréquenté l’École de spécialisation en Histoire de l’art et des arts mineures dans la même Université, en 2006 il a présenté une thèse intitulée Il chiostro e la città: memorie medievali nel Lapidario del Museo d’Arte di Padova. Dans quelques récents congrès, il s’est occupé des relations entre la peinture balkanique et la peinture vénitienne du XIIIe siècle. Il a consacré une récente publication à un group de Bibles vénitiennes rapprochées par un langage semblable de la décoration. Il va discuter une thèse de Doctorat sur le thème Il linguaggio del Maestro del Gaibana: formazione e diffusione tra Venezia e Stiria nella seconda metà del secolo XIII. Ce travail se propose de clarifier des problèmes encore non résolus à propos de cet artiste, fondamental dans le XIIIe siècle vénitien, qui a enluminé un précieux Épistolaire pour la cathédrale de Padoue en 1259 et a reçu, plus tard, avec son atelier, des importantes commissions pour Bibles et livres liturgiques de la part de l’archevêque de Salzbourg Wladislaw von Breslau et d’importants centres monastiques.

Titre et résumé de la conférence :

Persistenze e novità nella miniatura veneziana del XIII secolo. La Giant Venetian Bible di San Marco.

Nel secolo XIII, quando andava ormai crescendo la produzione delle Bibbie private, destinate allo studio e alla preghiera personale, e di altre glossate in più volumi, la Bibbia gigante della Biblioteca Marciana di Venezia costituisce una significativa attestazione di come perdurasse anche allora il successo del formato atlantico. Articolata oggi in quattro volumi (mss. Lat. I, 1-4 = 2108-2111), l’opera è stata considerata da Garrison, Bettini e Demus quale illustre testimone della miniatura veneziana del primo Duecento, con proposte di derivazione da un codice tardoantico come la Cotton Genesis. Solo a partire dagli studi di Giordana Mariani Canova e di Giovanni Valagussa, pubblicati nei primi anni novanta, essa fu gradualmente restituita all’epoca che l’aveva prodotta, successiva alla metà del secolo. La Giant Venetian Bible di Garrison mostra numerosi e interessanti retaggi dei manoscritti atlantici di età romanica, pur essendo al contempo testimonianza di un profondo rinnovamento nell’ornamentazione libraria veneziana della seconda metà del XIII secolo. Essa individua infatti un linguaggio del tutto inedito, che guarda al gusto lussuoso e bizantineggiante del celebre Epistolario del Gaibana della cattedrale di Padova stemperandolo in nuove, eleganti cadenze gotiche provenienti dalla cultura d’oltralpe.

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