Unité d'italien

Scienza, arte e letteratura:
lingue, narrazioni, culture che si incrociano
XXIV Congresso AIPI
Università di Ginevra, 28-30 giugno 2021
 

Raccontare il futuro

Tavola rotonda con la partecipazione delle scrittrici Laura Pugno, Veronica Raimo e Nicoletta Vallorani

Moderazione: Manuela Spinelli, Ramona Onnis e Federica Rossi

 

Visionaria, fluida, molteplice: così è la scrittura delle autrici invitate a dialogare in questa tavola rotonda dedicata al rapporto fra scienza e arti. Nicoletta Vallorani, Laura Pugno e Veronica Raimo ci raccontano il futuro come lo immaginano e come il presente ce lo propone: un futuro plasmato dalla storia recente e dai progressi della scienza, ma anche attraversato da una sfiducia di fondo nei confronti della capacità di visione e di scelta del genere umano.

Le storie che ne emergono attraversano i confini dei corpi, ci immergono nell'atmosfera soffocante di città chiuse fra barriere e strette da regole, con appena qualche lampo di speranza all'orizzonte. Sono storie enigmatiche, per certi versi indecifrabili, eppure ricche di indizi che dal futuro immaginato ci invitano a interpretare il tempo presente.

 

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Nata a Roma nel 1970, Laura Pugno è autrice di romanzi, poesie, saggi e testi teatrali. Ha insegnato Traduzione all'Università La Sapienza e ha tradotto numerosi romanzi e saggi dall’inglese e dal francese. Insieme ad Annamaria Granatello ha creato il Premio Solinas Italia-Spagna, e dal 2015 dirige l'Istituto Italiano di Cultura di Madrid. È tra i curatori della collana di poesia «I domani» di Aragno e collabora con «L’Espresso» ed «Elle», e con il sito «Le parole e le cose 2». Recentemente ha pubblicato i romanzi La caccia (Ponte alle grazie, 2012), La ragazza selvaggia (Marsilio, 2016, Premio Campiello Selezione Letterati) e La metà di bosco (Marsilio, 2018), la raccolta poetica I legni (LietoColle, 2018) e il saggio In territorio selvaggio. Corpo, romanzo, comunità (Nottetempo, 2018).

 

 

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Nata a Roma nel 1978, Veronica Raimo si è laureata in Lettere con una tesi sul cinema della Germania divisa, e ha vissuto a Berlino lavorando come ricercatrice presso l'Università Humboldt. Traduttrice dall'inglese, ha esordito nella narrativa con il romanzo Il dolore secondo Matteo (Minimum fax, 2007), cui sono seguiti Tutte le feste di domani (Rizzoli, 2013) e Miden (Mondadori, 2018). Suoi articoli e recensioni sono apparsi su «Rolling Stone», «la Repubblica XL», «il manifesto», «Il Corriere della Sera» e «Amica». Ha co-sceneggiato nel 2012 il film Bella addormentata di Marco Bellocchio ricevendo una nomination ai Nastri d'argento 2013.

 

 

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Nata nel 1959 nelle Marche, Nicoletta Vallorani vive da trent’anni a Milano, dove insegna letteratura inglese all’università e cura il Festival di cinema documentario Docucity. Autrice di numerosi romanzi (anche per bambini e ragazzi), si è dedicata in particolare alla fantascienza e al noir, ed è tradotta in francese e inglese. Tra i suoi titoli, Il cuore finto di DR (Mondadori 1992), Eva (Einaudi, 2002) e Le madri cattive (Salani, 2011). In ambito saggistico, è autrice in particolare delle monografie Nessun Kurtz. Cuore di tenebra e le parole dell’occidente (Mimesis, 2017) e Anti/Corpi: body politics e resistenza in alcune narrazioni contemporanee di lingua inglese (Libraccio 2012); ha inoltre curato fra gli altri i volumi Raccontare il viaggio. Crimini di migrazione e narrazioni di resistenza (Mimesis 2018, con Nicoletta Di Ciolla e Anna Pasolini), Introduzione ai Cultural Studies. UK, USA e mondo anglofono (Carocci 2016) e Dissolvenze. Corpi e culture nella contemporaneità (Il Saggiatore, 2009). È tra le socie fondatrici dell’Associazione Culturale Tessere Trame e dal 2012 collabora con «Il Fatto Quotidiano» con un blog di approfondimento su temi socio-culturali.